Dislessia: 3 errori da evitare
In realtà si dovrebbe parlare di dispercezione, di cui la dislessia è la manifestazione più nota, ma meno diffusa. Non è da considerarsi una malattia ed oggi può essere migliorata attraverso strategie adeguate.
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente e si accompagna, quasi sempre, a disgrafia, discalculia e disortografia. Ciò avviene nonostante un’istruzione idonea, un’intelligenza adeguata, una corretta integrità neuro-sensoriale statica ed un ambiente socio culturale favorevole.
Il sintomo della dislessia riguarda, in Italia, circa il 5% dei bambini e delle bambine senza patologie preesistenti e si manifesta anche in un certo numero di adulti.
Le principali manifestazioni sono: disattenzione, difficoltà di concentrazione e/o di apprendimento, pseudo-iperattività. Spesso sono presenti anche tic. Inoltre, si possono manifestare dolori inspiegabili – spesso confusi erroneamente con i “dolori da crescita” -vertigini, capogiri, stanchezza cronica, fotofobia e mal d’auto.
Per una corretta diagnosi sono utili i pareri di diversi specialisti, compresa una valutazione medico percettiva nella quale vengono rilevati gli aspetti di mancata integrazione funzionale degli stimoli che arrivano al paziente. Questi possono contribuire a dare disturbi sia di tipo posturale che cognitivo, come la dislessia appunto. In pratica il cervello riceve informazioni in modo incoerente e, quindi, invia comandi altrettanto incoerenti al corpo.
Tuo figlio è dislessico: 3 errori da evitare
La visita specialistica ha confermato che tuo figlio soffre di DSA? Ecco un breve elenco dei principali errori che i genitori solitamente fanno e che, invece, dovresti assolutamente evitare per affrontare nel modo giusto questo disturbo.
Errore 1
Se hai un figlio dislessico, il primo errore è pensare che sia malato. La dislessia non è una malattia, ma un diverso modo di percepire la realtà che può essere migliorato con le strategie adeguate.
Errore 2
Pensare che tuo figlio non possa farcela senza il tuo aiuto e, addirittura, sostituirti a lui nello svolgere i compiti per casa. Questo approccio potrebbe innescare un meccanismo di dipendenza che, a lungo andare, potrebbe rendere tuo figlio scarsamente autonomo nel fare i suoi compiti.
Errore 3
Far notare a tuo figlio le sue mancanze, concentrandoti solo su quello che non è in grado di fare. L’approccio corretto dovrebbe, invece, puntare sulla valorizzazione delle sue abilità e tutte quelle attività che è in grado di svolgere bene.
Diagnosi e cura DSA
Bisogna subito precisare che il più delle volte disgrafia, discalculia, disortografia sono sintomi di problematiche con la stessa origine. Ad esempio alterazioni posturali, di percezione uditiva o di visione, possono essere risolte in modo rapido ed efficace. Solo una minima percentuale dei casi di dislessia è dovuto ad un deficit neurologico.
Il primo passo da fare, in caso di dubbio, è sottoporre il bambino a test di valutazione accurati in modo da grado di verificare ed individuare le vere cause alla base delle DSA e proporre le strategie più efficaci. Quali, ad esempio, l’uso di lenti prismatiche (PPA), la rieducazione uditiva, la correzione della postura e la rieducazione neuromuscolare.
Pensi che tuo figlio possa soffrire di DSA? Nessuna paura, come abbiamo detto non è una malattia, ma una sregolazione di sistemi percettivi che può essere affrontato in modo adeguato.
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